23 Gennaio 2024 :
22/01/2024 - Il manifestante Mohammad Ghobadloo giustiziato a Karaj il 22 gennaio
Il 23enne è l'undicesimo manifestante giustiziato associato al movimento nazionale "Jin, Jian, Azadi" (Donna, vita, libertà).
Nessuno tocchi Caino ha scritto di lui il 24/12/2022, 24/05/2023, 26/07/2023.
Secondo i rapporti ottenuti da Hengaw, la mattina di martedì 23 gennaio 2024, la condanna a morte di Mohammad Ghobadlou è stata eseguita nella prigione Ghezel-Hesar a Karaj.
L’esecuzione di Ghobadlou, dato il suo stato mentale, è considerata una flagrante violazione degli standard internazionali sui diritti umani, fermamente condannata da Hengaw, che la considera una palese violazione sia dei diritti umani che delle leggi internazionali, comprese anche le normative iraniane.
Maasumeh Ahmadi, la madre del detenuto giustiziato, in un video diffuso, ha dichiarato che a suo figlio, Mohammad Ghobadlou, era stato diagnosticato un disturbo bipolare e che aveva sospeso la terapia diversi mesi prima del suo arresto. Nello stesso periodo sono state rilasciate prove credibili che ribadivano la condizione di disturbo mentale di Ghobadloo.
L'esecuzione di Mohammad Ghobadlou ha avuto luogo anche dopo che la sua sentenza era stata annullata dalla Sezione Uno della Corte Suprema. Tuttavia, la sera di lunedì 22 gennaio 2024, la magistratura iraniana, attraverso un comunicato ufficiale, ha annunciato l'esecuzione della sentenza.
Amir Reisian, l'avvocato di Ghobadlou, reagendo all'esecuzione del suo cliente, ha detto che il processo non era definitivo: "Qualsiasi decisione presa nel processo di cui all'articolo 477 non nega il diritto di Mohammad Ghabadloo a un riesame per un nuovo processo". Ha sottolineato che l'esecuzione non era autorizzata dalla legge, affermando inequivocabilmente che si è trattato di omicidio.
Ghobadlou era stato accusato di "corruzione sulla terra per aver partecipato ad un'ampia azione contro gli agenti di polizia colpendo un'auto e uccidendo il sergente maggiore Farid Karampour Hasanvand".
Inizialmente era stato condannato a morte dal Tribunale rivoluzionario di Teheran, presieduto dal giudice capo Abolqasem Salavati, noto come il “Giudice della morte”. Poi quella sentenza era stata annullata, e disposta la ripetizione del processo, che però non si è mai tenuto. Non è la prima volta che in casi “politici” le sentenze favorevoli agli imputati vengono annullate con semplici atti amministrativi, senza motivazioni.
Lo status ambiguo del caso di Mohammad Ghobadloo è durato fino alla sera di lunedì 22 gennaio e, nonostante il verdetto fosse stato annullato dalla Corte Suprema, l'esecuzione è stata annunciata in una dichiarazione ufficiale dalla Procura Pubblica e Rivoluzionaria di Robat Karim.
Prima di Mohammad Ghobadloo sono stati giustiziati almeno altri 10 manifestanti arrestanti durante le proteste del movimento Donna, vita, libertà: Mohsen Shokati, Majidreza Rahnavard, Mohammad Mehdi Karami, Mohammad Hosseini, Saleh Mirhashemi, Majid Kazemi, Saeed Yaghoobi, Milad Zahrawand, Mohammad Ramz Rashidi e Naeim Hashemi Qatalli.
https://hengaw.net/en/news/2024/01/iranian-judiciary-executed-a-mentally-disordered-inmate-sentenced-to-death-for-alleged-involvement-in-protests
(Fonte: Hengaw)